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Videoclip | Bari Jungle Brothers e Clementino si animano sul ‘Lungomare’
‘Lungomare’ è il primo estratto da ‘MOH!’, il secondo album, di prossima uscita, dei Bari Jungle Brothers, collettivo hip hop pugliese. Nel brano figura un ospite di eccezione, Clementino.
Lungomare è un inno all’unità delle persone, a prescindere dall’appartenenza nazionale. D’altronde il gruppo di Bari composto da Ufo, Miss Fritty, Walino, Max il Nano, Torto e Reverendo, segna un legame fra tre generazioni di MC di età comprese tra i venti e i quarant’anni, tutte cresciute a stretto contatto con il Mar Mediterraneo, da secoli crocevia di popoli e culture. Oggi, grazie alla musica, il lungomare, un luogo che fa parte della quotidianità per chi vive a Bari, diventa un collegamento ideale con il resto del mondo, a partire da New York – visto che stiamo parlando di rap – e passando per Napoli – vista la presenza di Clementino. Quest’ultimo, di passaggio a Bari, ha ascoltato parte del materiale durante la lavorazione del disco e, con entusiasmo, ha voluto dare il proprio contributo in Lungomare.
Su una produzione musicale del musicista Paolo Iannattone, pugliese residente in Inghilterra e già produttore dell’album La Pooglia tribe, il funk si fonde al beat, come nei migliori classici dell’hip hop. E alle rime a tempo sia in dialetto sia in italiano si aggiungono il soul e la melodia del sud. Il pezzo evoca marinai e pomeriggi assolati, luci che bruciano gli occhi, passi nell’aria salata delle estati vicine e lontane sul mare, rivendicazioni di appartenenze popolari e sogni di evasione.
Dopo i consensi di critica e pubblico ricevuti con Rime, patate e cozze, esordio ufficiale dei Bari Jungle Brothers uscito nell’ottobre 2015, Lungomare anticipa l’uscita di un album a cui il gruppo ha lavorato con cura e passione durante l’ultimo anno riaffermando la propria identità mediterranea.
Il video animato di Lungomare è diretto dall’illustratore e animatore Gianfranco Bonadies, che lo descrive così: «Il videoclip nasce dalla voglia di creare un’animazione integrando computer grafica 3D e 2D, giocando stilisticamente sia con l’animazione giapponese sia con la cultura grafica dell’hip hop».
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Quando la penna è tagliente come i denti di ”Nosferatu”, il nuovo brano di Lamia
Quando la penna è tagliente come i denti di Nosferatu, il nuovo brano di Lamia, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.
Il suono inconfondibile, tra G-Funk e rap contemporaneo, che contraddistingue la giovane promessa, arricchisce un racconto fatto di tecnica quanto di volontà di dare un senso ‘’controculturale’’ alla direzione dell’industria musicale italiana. Non mancano lo spirito critico e l’ironia, come non manca un’idea alternativa al sistema attuale: cercare di fare la differenza attraverso il proprio racconto e le proprie capacità, oltre la logica e la strategia, che è pur sempre fondamentale, e, soprattutto, oltre al fabbisogno di sopravvivere nell’apparenza e nella percezione degli altri.““Nosferatu”, il vampiro, la massima espressione della mia identità e del mio personaggio. Il fulcro del pezzo è racchiuso nella frase “mi sento nosferatu”, cioè solo, distante dalla realtà in cui l’artista deve sopravvivere, in disaccordo con ciò che accade’’ – ci racconta l’artista.
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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai”
Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.
Un’atmosfera sonora da club crea il perfetto contrasto con la difficoltà di sentirsi adatti all’interno di un contesto sociale, dove l’apparenza diventa come un analgesico per le nostre paure di mostrarci sinceramente per quello che siamo. Forse il vero atto rivoluzionario è proprio questo: riuscire ad andare oltre la percezione e gli occhi degli altri, vivendo la vita e la quotidianità per quello che sono.
‘’La ragazza della storia è in discoteca, indossa determinati vestiti e si atteggia in un determinato modo. Ma, nel momento in cui balla, mostra se stessa, come se fosse ‘’nuda’’. Il mood club pop del sound funge da ‘’luci strobo’’ ai rimpianti dentro cui facciamo finta di niente’’ – racconta l’artista.
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CUSPIDE fuori il 17 gennaio con ”Anima Fantasma”, il singolo che inaugura un viaggio tra fusion, R&B, elettropop e funk
Esce il 17 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Anima Fantasma”, il singolo che inaugura il progetto musicale di CUSPIDE, artista che fonde sonorità R&B, elettropop e funk in un viaggio musicale unico. Realizzato in collaborazione con il produttore Angelo Netti, in arte ITTEN, il brano è il frutto di un lavoro condiviso di composizione, produzione e arrangiamento, che mescola influenze urban, new wave napoletana e ritmi afro-funk.
Il progettoracconta storie di donne che hanno attraversato la vita dell’artista: amiche, relazioni, coinquiline e conoscenze occasionali, figure che hanno lasciato segni profondi, a volte ferite, altre ispirazioni per narrazioni intime. Sono viaggiatrici di un’epoca barocca, protagoniste di storie fatte di dettagli nascosti, di retroscena che appaiono insignificanti, ma che in realtà rivelano molto.
“Anima Fantama” crea un ossimoro emotivo che si traduce nel concetto di “divertirsi malinconicamente”, affrontando temi universali e complessi come la tossicità delle relazioni, il disagio di vivere in un luogo percepito come estraneo e la fuga dalle proprie prigioni mentali, spesso attraverso scelte estreme come l’uso di droghe.
Musicalmente, il singolo si sviluppa attraverso un’ampia gamma di sonorità che mescolano elementi acustici ed elettronici, creando un’atmosfera emotiva e dinamica. L’intimità iniziale, scandita dalle chitarre acustiche, si trasforma gradualmente in un groove trascinante, caratterizzato da influenze funky e dance, arricchito da ritmi afro-funk come djembe e percussioni. La scrittura si muove tra l’urban e la new wave napoletana, dando vita a un linguaggio musicale contemporaneo e ricco di contaminazioni.
Il testo esplora la complessità delle relazioni e delle dinamiche emotive, raccontando la storia di una donna intrappolata in contraddizioni e schemi tossici. Tra la ricerca di evasione e l’incapacità di lasciarsi alle spalle ciò che la ferisce, emergono fragilità, insicurezze e una continua lotta tra l’essere e l’apparire.
Il brano invita a una presa di coscienza, affrontando temi universali come il disagio di sentirsi fuori posto, l’autoinganno e il bisogno di libertà emotiva. In chiusura, un omaggio a Fabrizio De André richiama il potente quesito: “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?”.
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