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Gli Square Kidz presentano il primo mixtape “Gli Angeli non piangono mai”

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Square Kidz

“Gli angeli non piangono mai” è il mixtape che segna la definitiva consacrazione degli Square Kidz nella scena Urban.

Dopo averli conosciuti con ” Dante Carducci”, abbiamo scambiato due chiacchiere con loro in occasione de “Gli angeli non piangono mai”.

Ciao Ragazzi, bentornati! Cos’è cambiato dopo l’uscita del singolo Dante Carducci? 
Siamo diventati più consapevoli della nostra musica ed immaginario, siamo cresciuti come persone e indirettamente tutto ciò si riflette nell’arte. Parlando invece del progetto in se, in relazione con quello che abbiamo detto prima è un progetto più maturo al quale abbiamo avuto l’opportunità di lavorarci solo noi e mettendo davanti quella che è sempre stata la nostra visione artistica

Qual è il segreto che tiene legati gli Square Kidz? 
Il segreto che tiene legati gli Square Kidz in primis è sicuramente un legame che esiste da prima di fare musica, e il fatto di fare musica assieme da più di 2 anni, e quindi di essere tutti e 4 perfettamente allineati su quelle che sono le scelte di immaginario, sound, e visione artistica in generale. 

Come nasce “Gli Angeli non piangono mai”?
“Gli Angeli Non Piangono Mai” nasce da una necessità di chiudere un percorso iniziato un anno fa, di far vedere chiaramente alle persone il lavoro fatto in questi mesi, di portare quello che è stata la nostra evoluzione musicale in questo anno e la voglia di ricevere feedback concreti derivanti dalla nostra musica. 

Quale Messaggio vorreste lanciare con la vostra musica? 
Vogliamo solo trasmettere nel modo più trasparente possibile quello che siamo, sperando che le persone possano ritrovarsi nei nostri testi o siano affascinate dal nostro mondo. 

Cosa vi rende vicini al contesto musicale Urban/Pop a vostro parere? 
Il fatto che puntiamo ad avere un’influenza sulla nostra generazione e abbiamo i mezzi giusti per comunicarci. 

“Gli angeli non piangono mai” è disponibile nei migliori digital store.

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Quando la penna è tagliente come i denti di ”Nosferatu”, il nuovo brano di Lamia

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Quando la penna è tagliente come i denti di Nosferatu, il nuovo brano di Lamia, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Il suono inconfondibile, tra G-Funk e rap contemporaneo, che contraddistingue la giovane promessa, arricchisce un racconto fatto di tecnica quanto di volontà di dare un senso ‘’controculturale’’ alla direzione dell’industria musicale italiana. Non mancano lo spirito critico e l’ironia, come non manca un’idea alternativa al sistema attuale: cercare di fare la differenza attraverso il proprio racconto e le proprie capacità, oltre la logica e la strategia, che è pur sempre fondamentale, e, soprattutto, oltre al fabbisogno di sopravvivere nell’apparenza e nella percezione degli altri.“Nosferatu”, il vampiro, la massima espressione della mia identità e del mio personaggio. Il fulcro del pezzo è racchiuso nella frase “mi sento nosferatu”, cioè solo, distante dalla realtà in cui l’artista deve sopravvivere, in disaccordo con ciò che accade’’ – ci racconta l’artista.

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai”

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Un’atmosfera sonora da club crea il perfetto contrasto con la difficoltà di sentirsi adatti all’interno di un contesto sociale, dove l’apparenza diventa come un analgesico per le nostre paure di mostrarci sinceramente per quello che siamo. Forse il vero atto rivoluzionario è proprio questo: riuscire ad andare oltre la percezione e gli occhi degli altri, vivendo la vita e la quotidianità per quello che sono.

‘’La ragazza della storia è in discoteca, indossa determinati vestiti e si atteggia in un determinato modo. Ma, nel momento in cui balla, mostra se stessa, come se fosse ‘’nuda’’. Il mood club pop del sound funge da ‘’luci strobo’’ ai rimpianti dentro cui facciamo finta di niente’’ – racconta l’artista.

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CUSPIDE fuori il 17 gennaio con ”Anima Fantasma”, il singolo che inaugura un viaggio tra fusion, R&B, elettropop e funk

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Esce il 17 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Anima Fantasma”, il singolo che inaugura il progetto musicale di CUSPIDE, artista che fonde sonorità R&B, elettropop e funk in un viaggio musicale unico. Realizzato in collaborazione con il produttore Angelo Netti, in arte ITTEN, il brano è il frutto di un lavoro condiviso di composizione, produzione e arrangiamento, che mescola influenze urban, new wave napoletana e ritmi afro-funk.

Il progettoracconta storie di donne che hanno attraversato la vita dell’artista: amiche, relazioni, coinquiline e conoscenze occasionali, figure che hanno lasciato segni profondi, a volte ferite, altre ispirazioni per narrazioni intime. Sono viaggiatrici di un’epoca barocca, protagoniste di storie fatte di dettagli nascosti, di retroscena che appaiono insignificanti, ma che in realtà rivelano molto.

“Anima Fantama” crea un ossimoro emotivo che si traduce nel concetto di “divertirsi malinconicamente”, affrontando temi universali e complessi come la tossicità delle relazioni, il disagio di vivere in un luogo percepito come estraneo e la fuga dalle proprie prigioni mentali, spesso attraverso scelte estreme come l’uso di droghe.

Musicalmente, il singolo si sviluppa attraverso un’ampia gamma di sonorità che mescolano elementi acustici ed elettronici, creando un’atmosfera emotiva e dinamica. L’intimità iniziale, scandita dalle chitarre acustiche, si trasforma gradualmente in un groove trascinante, caratterizzato da influenze funky e dance, arricchito da ritmi afro-funk come djembe e percussioni. La scrittura si muove tra l’urban e la new wave napoletana, dando vita a un linguaggio musicale contemporaneo e ricco di contaminazioni.

Il testo esplora la complessità delle relazioni e delle dinamiche emotive, raccontando la storia di una donna intrappolata in contraddizioni e schemi tossici. Tra la ricerca di evasione e l’incapacità di lasciarsi alle spalle ciò che la ferisce, emergono fragilità, insicurezze e una continua lotta tra l’essere e l’apparire.

Il brano invita a una presa di coscienza, affrontando temi universali come il disagio di sentirsi fuori posto, l’autoinganno e il bisogno di libertà emotiva. In chiusura, un omaggio a Fabrizio De André richiama il potente quesito: “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?”.

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