Blue Virus, al secolo Antonio Corda, torna con un progetto articolato da ben venti tracce: “Radio Modem: Un Mixtape di Blue Virus”.
Ne ha fatta di strada dai tempi di Cambio Registro, mixtape risalente al 2008/2009. Dopo Queste cartoline e Scemo, il 10 novembre è uscito finalmente l’intero album, che vede anche Mostro tra i feat.
Quale migliore occasione se non l’uscita di tanta nuova musica, per scambiare due chiacchiere con Blue Virus?
Ne è passato di tempo da “Cambio registro”, quanto e in cosa sei cambiato nell’arco di dieci anni? Posso dire di aver sviluppato un animo versatile. Mi sono evoluto e ho raggiunto una maturazione più sicura. “Cambio Registro” ad oggi potremo definirla più una demo, dove tutto era più casuale ed astratto.
Sia “Scemo” che “Queste cartoline” appartengono alla tracklist del progetto. Come mai la scelta dei singoli apripista è ricaduta proprio due singoli così diversi tra loro? Nei miei lavori amo creare questo concetto di antitesi. Inserisco brani più d’impatto e sopra le righe assieme a tracce più intime e personali. Ho voluto giocare sulle due facce della medaglia, chi ascolta si trova davanti un mondo.
In realtà questa “filosofia” dell’ascoltatore, si rifà anche un po’ alla scelta del titolo del mixtape, vero? Esattamente, non ho voluto riportare le 20 tracce solo per il gusto di avere un mixtape pieno! E’ come se l’ascoltatore si trovasse in macchina con qualche amico con lo stereo acceso: qualcuno vorrà sentire qualcosa di intimo e qualcun altro preferirebbe distrarsi ascoltando un pezzo meno ricercato e più d’impatto.
Quale messaggio vorresti arrivasse a chi ti ascolta? Senza dubbio che sono un professionista, c’è passione ma non solo. Le mie sfaccettature sono tutte concettualizzate.
Ci sono molte sonorità differenti e vari feat, tutto amalgamato in regola certo, ma è palese che sia un progetto che vede la presenza di un buon lavoro di squadra. Come sei riuscito a gestire il tutto? Tenevo particolarmente a coinvolgere tutti questi professionisti, era un’idea nata al principio. Tendo ad essere molto restio solitamente, poi mi rendo conto che, invece, gli altri accettano di collaborare in maniera anche molto entusiasta. Con il mio produttore, Jack Sapienza, c’è un forte rapporto di stima reciproca che rende tutto molto più facile lo ammetto. Nonostante il periodo pandemico sono riuscito a chiudere delle belle collaborazioni, come quella con Mostro. I “set” dei miei mixtape sono delle oasi di pace sai, ci sta che alcuni produttori o professionisti si aggiungano durante la costruzione del progetto, perché conosciuti dagli artisti chiamati a collaborare. Non c’è nulla di convenzionale.
Sulle qualità artistiche ed umane possiamo dire di aver capito molto ascoltando l’album. Cosa ispira un’artista versatile e anticonvenzionale come te? Sembrerà una frase fatta, ma lascio che il mondo intorno mi ispiri. Quante volte mi è capitato di prendere appunti sulle note del cellulare. Altre volte sono partito dalla strumentale del beat, vi lascio immaginare.
Domanda visionaria: come vedi la musica da qui a due anni? Un momento dove tutto sembra impossibile tornare alla normalità se ci pensi no? Abbiamo avuto modo di prendere un po’ d’aria questa estate, ma in realtà non siamo stati liberi. Mi rimane difficile vedere al futuro, sono un po’ malpensante lo ammetto, nonostante due anni siano un tempo relativamente vicino. Una cosa è certa, tutto questo non credo lo dimenticheremo così facilmente.
Non solo un mixtape, ma un vero e proprio viaggio tra sound e parole. Un bel connubio di innovazione e talento, un artista che si conferma ancora una volta imprescindibile negli anni.
Avete già ascoltato “Radio Modem: Un Mixtape di Blue Virus” ? Lo trovate su Spotify e in tutti i migliori digital store.
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